Nursing Up Sardegna : 12 Proposte per Affrontare il Coronavirus e Incentivare gli Infermieri

In data 14 Aprile , il Nursing Up , durante la videoconferenza con l’assessore alla Sanità, Dott. Nieddu, ha presentato le sue proposte per affrontare al meglio l’Emergenza dovuta al Coronavirus e i mezzi con cui incentivare gli operatori sanitari .

Ecco le proposte :

Il Nursing Up, con uno spirito di leale e proficuo confronto, al fine di tutelare i lavoratori e i cittadini, e per affrontare al meglio non solo l’epidemia da Coronavirus, ma tutte le attività del comparto inerenti al Sistema Sanitario Regionale, attraverso la stesura e avanzando le seguenti dodici Proposte di accordo tra le parti :

 

  • Reclutamento di Personale Infermieristico : La Regione in ottemperanza delle leggi nazioni proceda subito alla stabilizzazione dei precari che al 31.12 .2019 hanno maturato i requisiti necessari, e ne dia pieno mandato a tutti i DG o Commissari delle azienda Sarde; si chiede inoltre di garantire al personale infermieristico che verrà chiamato a tempo determinato in ATS , Aou Cagliari, Aou Sassari e Ao Brotzu una durata contrattuale di 1 anno rinnovabile .
  • Introduzione indennità fissa giornaliera: Noi di Nursing Up non possiamo accettare tale appiattimento salariale, e con noi tutti i professionisti che si aspettano un giusto riconoscimento: è arrivato il momento di dare un senso alle belle parole che tutti i giorni si spendono in favore degli infermieri e degli altri operatori coinvolti, in prima linea, nell’affrontare l’emergenza coronavirus. Per noi si tratta di un atto dovuto. Lasciamo ad altri sindacati le proposte demagogiche in cui si tenta di utilizzare le risorse per incentivare, a pioggia, anche chi non c’entra nulla con la pandemia in atto. Risorse che sono state stanziate per il personale sanitario, specificatamente per quel personale direttamente impegnato nelle attività di contrasto alla emergenza epidemiologica; così recita il D.L n.18 del 17 marzo 2020 che vogliamo sia rispettato ed integrato con ulteriori risorse regionali, in modo da concretizzare un reale e dignitoso riconoscimento per l’elevato sforzo e per le elevate competenze messe in campo dai professionisti sanitari.Non bastano solo i “grazie” e gli appellativi di “Eroi e Angeli”, che pure ci rendono orgogliosi  del nostro essere professionisti; meritiamo anche riconoscimenti tangibili, perché ci sono  donne e uomini che rischiano la vita tutti i giorni, per salvare altre vite e difendere la  nazione dall’epidemia .Siamo consapevoli che le carenze strutturali, organizzative e di personale del nostro SSR  hanno contribuito ad acuire i sacrifici dei professionisti sanitari, così come siamo coscienti  che le responsabilità di tale sfacelo sono da attribuire in egual misura alla Politica, alle Dirigenze Regionali e delle Aziende Sanitarie, le quali hanno fatto sempre finta di non accogliere i nostri appelli e le richieste dei professionisti che rappresentiamo; nonostante ciò, con senso di responsabilità, abbiamo continuato il dialogo con le istituzioni.Per il Nursing Up, in tutte le Aziende italiane infatti, dovranno essere individuate almeno due tipologie di indennizzo: la prima di TIPO RISARCITORIO, per il lavoro sin qui svolto dagli operatori sanitari dall’inizio dell’emergenza e fino alla fine della stessa; la seconda di TIPO STRUTTURALE, idonea ad integrare le retribuzioni contrattuali mese per mese corrisposte agli interessati per le attività che essi vengono chiamati a svolgere quotidianamente, in quello che si preannuncia come un lento percorso per continuare a tener testa alla battaglia contro il virus . Una retribuzione aggiuntiva di tipo risarcitorio  ovvero un compenso temporaneo e straordinario finalizzato a remunerare il disagio ed il rischio biologico cui sono sottoposti gli operatori sanitari del Servizio Sanitario Regionale, sotto forma di incentivo. Lo stesso è differenziato in due fasce, in rapporto al livello di esposizione al rischio, cui è connessa una analoga situazione di disagio. Gli importi, differenziati sulla base della fascia indicata, sono da intendersi come giornalieri e corrisposti per ogni turno o giornata di effettiva presenza in servizio, riconoscendo al personale turnista la doppia presenza notturna al fine di evitare ulteriore storture dovute alla particolarità del lavoro su turni che può portare ad una disparità di trattamento tra alcuni turnisti e alcuni diurnisti (che maturerebbero più presenze). Le quote sono in modo molto semplice destinate a:                                                                                                                                                                                                                           FASCIA A – 100 EURO: Tutti i reparti COVID, comprese terapie intensive, pronto soccorso, 118, assistenza domiciliare a pazienti COVID-19, laboratori dove si processano tamponi e/o sangue per ricerca IgG/IgM                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      FASCIA B – 50 EURO: Tutte le rimanenti U.O. dove principalmente non vengono trattati pazienti positivi ma che, in funzione della specialità, si trovano, seppur in modo meno frequente, a trattare pazienti infetti o sospetti tali
  • Sicurezza: Nuova valutazione dei rischi da parte sei Responsabili de Servizio di Prevenzione e Protezione per ogni singola unità operativa e attivazione di nuova procedure per percorsi assistenziali e logistici da applicare con massimo rigore in tutte le realtà sarde in maniera uniforme. Attivazione urgente di percorsi formativi ad hoc di tutto il personale sanitario per prevenire la contaminazioni e arginare il fenomeno del contagio tra i sanitari del SSR . Fornitura di adeguati DPI come maschere filtranti e non chirurgiche a tutto il personale in servizio nelle U.O. al fine di prevenire il contagio da pazienti asintomatici come già avvenuto nei reparti della regione Sardegna.
  • Indennità di Malattia Infettive estesa a tutti gli operatori sanitari del comparto in maniera temporanea e per la sola durata della pandemia con decorrenza retroattiva ai mesi interessati dalla crisi sanitaria.
  • Apertura dei cartellini: In maniera che le aziende sanitarie possano riconoscere il tempo trascorso in più a lavoro a causa dell’emergenza sanitaria, e il riconoscimento di 14 ore forfettarie mensili per i mesi di emergenza in cui i cartellini sono rimasti chiusi.
  • Pagamento dei festivi: Ormai da troppi anni non vengono più pagati le giornate di lavoro festivo e super festivo, riteniamo giusto ed equo riconoscere “un qualcosa in più” a tutti quei professionisti che , lasciando le famiglie a casa, durante le festività sono in prima linea a garantire l’assistenza all’utente.
  • Ridefinizione delle dotazioni organiche: Gli standard sulla quale si basano le piante organiche delle aziende sanitarie della Sardegna sono ormai vetuste, datate e basate sul minimo indispensabile per l’accreditamento; chiediamo la ridiscussione delle stesse attraverso un confronto costruttivo con le OO.SS.
  • Contrattazione decentrata regionale: La RAS per via delle peculiarità differenti dal resto di Italia, oltre ad essere una Regione a statuto speciale, è totalmente autonoma dal Governo centrale sul piano organizzativo e finanziario in materia di sanità. Riteniamo sia doveroso l’istituzione immediata di una contrattazione decentrata regolata da un accordo tra Assessorato e OOSS
  • Percorsi Clinici : si chiede che l’Unità di Crisi Regionale rediga dei Protocolli Clinici per l’individuazione precoce del Coronavirus nei pazienti ricoverati, attraverso l’utilizzo di un triage interno e della scala Mews (valutazione di instabilità clinica ) , cosi come fatto in altre regioni d’Italia.
  • Rafforzamento della  Sorveglianza  Sanitaria  Domiciliare e territoriale: attraverso  l’utilizzo di infermieri di famiglia (con  relativa istituzione d’urgenza) che in supporto ai medici di Medicina generale possano valutare i pazienti a domicilio e attuare i protocolli di isolamento e di emergenza in tempio rapidi
  • Riorganizzazione degli Ospedali in Ospedali ad Intensità di cura: Un’organizzazione non più articolata, come da tradizione, in Reparti o Unità operative in base alla patologia e alla disciplina medica, ma articolata in aree omogenee, che ospitano i pazienti in base alla gravità del caso clinico e del livello di complessità L’obiettivo è coniugare meglio sicurezza, efficacia, qualità dell’assistenza ed efficienza dei processi e dei percorsi
  • Rispetto del Piano Regionale sui posti letto di Terapia Intensiva : Costituire una regia regionale unica nella gestione dei posti letto di terapia intensiva, evitando che ogni azienda vada in ordine sparso costituendo nuovi posti di rianimazione. In tutta la Regione sono disponibili per i Covid+ 84 posti letto , se mai si arriverà a saturazione si devono attivare i posti letto delle rianimazioni Covid- . I Nostro Sindacato ha sempre lottato a livello Nazionale per le specificità delle competenze infermieristiche, a tutela della nostra professione e dei malati, non si possono inventare dall’oggi al domani  competenze mediche ed infermieristiche.

 

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